Disconnessioni di stato.

Tragico FAX. La Sardegna nell'occhio del ciclone.

Oggi è giornata di lutto nazionale e quindi sarebbe bene che tutti facessero silenzio e si raccogliessero in preghiera per commemorare i morti della tragedia sarda.

Non posso esimermi, però, dal considerare i mezzi usati, da chi di dovere, per lanciare l’allarme sul pericolo per l’imminente arrivo del ciclone Cleopatra: il Fax. Seguito poi, da sms.

Ma cos’è il fax? Forse i ragazzi non sanno neppure cosa sia.

Un apparecchio che si trova, immobile, in un ufficio che può anche essere vuoto, perchè magari è giorno di festa. Non è assurdo? Non sarebbe bastato lanciare un allerta per pericolo imminente in televisione o lanciare un tweet o mettere un post su facebook?

Se non si potevano evitare i danni a causa della furia devastante che l’evento eccezionale ha comportato, si potevano senz’altro limitare e forse evitare la perdita di vite umane.

Ma che paese è questo?

Un’altra considerazione da fare è quella sulle previsioni delle criticità climatiche. Forse, sarebbe bene che i bollettini di allerta meteo fossero limitati ai casi più importanti. Alcuni sindaci delle zone colpite dal ciclone, infatti, hanno detto di aver ricevuto un bollettino come tanti altri, mostrando così, di non essersi allarmati come dovevano, al ricevimento dell’avviso di pericolo, per chi l’ha visto in tempo. Evidentemente, c’è una certa assuefazione agli allarmi meteo che porta ad abbassare la guardia.

Assistiamo comunque, sconcertati, al rimpallo delle responsabilità tra le varie autorità dello stato. Come sempre si accorre a disgrazia avvenuta. Si sente ripetere: “non ci sono risorse”, ma allora, almeno, sfruttiamo le vie più semplici, ed a costo zero, che possono raggiungere tutti in pochi minuti.